domenica 31 ottobre 2010

Racconto sulla Rabbia

 

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” rispose uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?”

 Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.

Allora egli esclamò: “Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. 

D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. 

E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”

Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

venerdì 3 settembre 2010

Il genio della massa



(Dipinto di: Salvatore Grasso - La maschera e il volto)

C'è abbastanza perfidia, odio, violenza,
Assurdità nell'essere umano medio
Per fornire qualsiasi esercito in qualsiasi giorno.
E i migliori assassini sono quelli che predicano contro.
E i migliori a odiare sono quelli che predicano AMORE
E i migliori in guerra - in definitiva - sono quelli che predicano PACE

Quelli che Predicano Dio hanno bisogno di Dio
Quelli che predicano pace non hanno pace
Quelli che predicano amore non hanno amore

Attenti ai predicatori

Attenti ai sapienti

Attenti a quelli che leggono sempre libri
Attenti a quelli che o detestano
la povertà o ne sono orgogliosi
Attenti a quelli pronti a elogiare
poichè hanno bisogno di elogi in cambio
Attenti a quelli veloci nel censurare
perché hanno paura di ciò che non sanno
Attenti a quelli che cercano continuamente
la folla; da soli non sono nessuno
Attenti
Agli Uomini Comuni
Alle Donne Comuni
ATTENTI al loro Amore
Il loro è un amore comune che mira alla mediocrità

Ma c'è il genio nel loro odio
C'è abbastanza genio nel loro odio per ucciderti,
per uccidere chiunque
Non volendo la solitudine
Non concependo la solitudine
Cercheranno di distruggere
Tutto ciò che si differenzia da loro stessi
Non sapendo creare l'Arte
Non capiranno l'Arte
Considereranno il loro fallimento come creatori
Solo come un fallimento del mondo
Non essendo in grado di amare pienamente
CREDERANNO Il Tuo Amore Incompleto
E POI ODIERANNO TE
E il loro odio sarà perfetto
Come un diamante splendente
Come un coltello
Come una montagna
COME UNA TIGRE
Come cicuta

La Loro ARTE
più raffinata.
(Charles "Hank" Bukowski)

mercoledì 5 maggio 2010

Avrei... (non vivete di rimpianti)




Avrei parlato di meno e ascoltato di più.
Avrei invitato amici per cena
anche se la moquette era macchiata ed il divano scolorito.
Avrei mangiato il popcorn nel soggiorno "buono"
e mi sarei preoccupata di meno della polvere
quando qualcuno mi chiedeva di accendere il fuoco nel camino.
Avrei trascorso più tempo ad ascoltare mio nonno
quando raccontava della sua giovinezza.
Non avrei insistito nell'avere i finestrini dell'auto chiusi
durante una bella giornata estiva
perché i miei capelli erano già
stati stilizzati e laccati.
Avrei bruciato la candela a forma di rosa
prima che si sciogliesse col tempo, naturalmente.
Mi sarei seduta sul prato con i bambini
e non mi sarei preoccupata delle macchie d'erba.
Avrei pianto e riso di meno quando guardavo la televisione
e avrei riso e pianto di più osservando la vita.
Sarei andata a letto quando ero malata
invece di fare finta che il mondo si sarebbe fermato
se non ero lì per quel giorno.
Invece di sperare che i nove mesi di gravidanza finissero presto,
ne avrei ricordato con dolcezza ogni momento,
rendendomi conto
che la meraviglia che cresceva dentro di me
e' l'unica occasione nella vita
di aiutare Dio in un miracolo.
Avrei chiamato più spesso gli amici,
prima di accorgermi che li avevo già persi.
Quando i miei bambini mi baciavano con impeto,
non avrei risposto:
"Più tardi adesso lavatevi le mani per cena".
Ci sarebbero stati più "Ti amo" e "scusa",
ma soprattutto se mi avessero
dato un'altra occasione di vivere,
ne avrei vissuto in pieno ogni momento.
L'avrei osservata e vista,
veramente...vissuta...e non l'avrei mai data indietro."    



Morale: cercate di non vivere di rimpianti, e fate in modo di vivere la vita ogni giorno al meglio e senza fare cose di cui poi vi potreste pentire.....

lunedì 15 marzo 2010

Il libro in una mano, la bomba nell'altra - Negrita





 
Canzone capolavoro dei Negrita vietata da radio ed Mtv.

Il video, ispirato alla canzone, mostra le crude verità di questo mondo.

Video per riflettere.

Dedicato a tutti quelli che amano sapere le cose come stanno.

**********
TESTO:

La macchina che guidi
Guarda bene non è tua,
La paghi tutti i giorni
Al fabbricante di liquame
Che va a cena con i santi
Che t'infilano le bombe nelle tasche.

E fanno guerre
Che bruciano ragazzi come te
Che cadono col sogno di proteggere un sogno
E in chiesa la gente che piange
Fa largo e si stringe,
Nel posto in prima fila
C'è sempre un governante
Che tratta col mercante
Che cena con i santi
Che tirano le bombe
E tirano le somme
E il ciclo non si rompe,
La guerra non è santa,
Ma noi stiamo arrivando...

Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano...

Nel pane c'è il corpo,
Nel vino c'è il sangue;
Nell'oro il demonio,
Nell'umiltà il santo...
Nel pane c'è il corpo,
Nel vino c'è il sangue;
Nell'oro il demonio,
Nell'umiltà il santo...

Scintilla un anello
Di giallo metallo,
La mano pietosa
Saluta il consiglio...
Al polso gemelli
Di rosso rubino,
Su un abito bianco
Di seta e di lino...
La porpora è un manto
Di gloria e di vanto,
Sul petto una croce
Con sopra il suo santo...
"non m'immortalate!"
Diceva il suo canto,
"non mi sbandierate!",
Gridava il suo pianto.

Nel pane c'è il corpo,
Nel vino c'è il sangue;
Che dio ci perdoni,
Se stiamo pregando...

Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano...
Il libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano...

Abbiamo un libro
Una religione,
Abbiamo il fuoco,
Abbiamo ragione,
Saremo più grandi
Saremo più uniti
Saremo più forti
Di chi ci ha colpiti...

Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano,
La bomba nell'altra...
Col libro in una mano...
La bomba nell'altra...
La bomba nell'altra...


 

mercoledì 10 marzo 2010

I Volontari del Bene (di Amadeus Voldben)


Chi ha tempo dedichi quello che può della sua giornata, un minuto o delle ore, ad un'attività a beneficio degli altri.

Chi ha autorità e potere metta a servizio le proprie possibilità per iniziative buone nel modo che gli è consentito, incoraggiando pure ogni iniziativa altrui;

Chi ha capacità organizzative renda concretamente possibili collegamenti, amicizie, riunioni, gruppi di uomini di buona volontà per azioni concrete di bene;

Chi ha intelligenza se ne serva applicandola al bene nei mille modi possibili;

Chi ha facilità di comunicativa e di parola persuada, incoraggi e, soprattutto, illumini chi non vede, è depresso, o moralmente cieco;

Chi ha capacità professionali deve sentire il dovere di dedicare parte del proprio lavoro generosamente a chi non può pagare;

Chi ha capacità di insegnare (scrivere, stampare, divulgare idee) si trova nella migliore condizione per diffondere, seminare amore, dovunque, per illuminare le anime che cercano luce;

Chi ha denaro deve, oltre i propri bisogni, impiegarne ad aiutare altri, discernendo che l'aiuto non serva ad alimentare l'ignavia o il vizio, ma a stimolare gli altri ad aiutare se stessi;


Tutti possono sedare contrasti, placare inimicizie, portare serenità.

Ognuno dia quello che ha.


Fa il bene, per il bene.

Non ti aspettare di averne riconoscenza.
Rifiuta elogi, doni, vanità di diplomi e di attestati.
Sono cose di chi si trova ancora sul piano delle vane apparenze.
Gli uomini migliori, dopo aver dato tutto se stessi ebbero calunnie, furono vituperati, e perfino uccisi.
E' il segno di riconoscimento dell'opera superiore, lontana dalla comprensione dei piccoli uomini.
Semina ovunque il bene, con semplicità e naturalezza.
Il seme germina sempre e cresce.
Non ti curare di vederne subito il frutto.
Lo darà; ma a suo tempo.
Non è necessario che tu lo veda.
Potrebbe, anzi, tardare, ma lo darà, e nulla va perduto: l'albero buono dà sempre buoni frutti.
Semina il bene con larghezza, senza calcolo, ne risparmio.

E' l'unico ideale della tua vita per il quale, dando tutto te stesso, ti ritroverai integro e moltiplicato.


(Amadeus Voldben)



domenica 7 marzo 2010

Ama l'Anziano




Lascialo parlare perché nel suo passato ci sono tante storie vere.

Lascialo vincere nelle discussioni, perché ha bisogno di sentirsi sicuro di sé.

Lascialo andare tra i suoi vecchi amici, perché è lì che si sente rivivere.

Lascialo raccontare storie già ripetute, perché lui vuole vedere se stai alla sua compagnia.

Lascialo vivere tra le cose che ha amato, perché soffre di sentirsi spiantato dalla propria vita.

Lascialo gridare quando ha torto, perché lui e i bambini hanno diritto alla comprensione.

Lascialo salire nell'auto di famiglia quando vai in vacanza, perché l'anno prossimo avrai rimorso se lui non ci sarà più.

Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini, perché tutto fa parte della natura.

Lascialo pregare come vuole, perché l'anziano è uno che avverte l'ombra di Dio sulla strada che gli resta da compiere.

Lascialo morire tra le braccia pietose, perché l'amore dei fratelli sulla terra fa meglio presentire quello del Padre nel cielo.

Fa questo e sarai in pace! 



venerdì 26 febbraio 2010

Vivi la vita come meglio credi




C'era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino.
Decisero di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo. Così partirono tutti e tre con il loro asino.  

Arrivati nel primo paese, la gente commentava: "guardate quel ragazzo quanto è maleducato... lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano". Allora la moglie disse a suo marito: "non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio." Il marito lo fece scendere e salì lui sull'asino.  

Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: "guardate che svergognato quel tipo... lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l'asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa." Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l'asino.  

Arrivati al terzo paese, la gente commentava: "Pover'uomo! Dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull'asino. E povero figlio, chissà cosa gli spetta, con una madre del genere!" Allora si misero d'accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull'asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio.  

Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: "sono delle bestie, più bestie dell'asino che li porta. Gli spaccheranno la schiena!" Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all'asino.  

Ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: "guarda quei tre idioti: camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!"
  





Conclusione: Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei.


Quindi: vivi come credi.

Fai cosa ti dice il cuore, ciò che vuoi... Una vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali. Quindi: canta, ridi, balla, ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi. 


lunedì 22 febbraio 2010

Il Professore di Filosofia


Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, senza dire parola, prende un barattolo grande e vuoto di maionese e procede a riempirlo con delle palle da golf.
Dopo chiede agli studenti se il barattolo è pieno. Gli studenti sono d'accordo e dicono di si.

Allora il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo di maionese. Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf.
Il professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di si.

Il professore prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo. Ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno. Questa volta gli studenti rispondono con un sì unanime.

Il professore, velocemente, aggiunge due tazze di caffè al contenuto del barattolo ed effettivamente riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia.
Gli studenti si mettono a ridere in questa occasione.


Quando la risata finisce il professore dice:

-"Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita…"

Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l'amore; le cose che ci appassionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene.

Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la macchina, ecc.

La sabbia è tutto il resto: le piccole cose.

Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro ne' per le palle da golf.

La stessa cosa succede con la vita.
Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti.


Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità: gioca con i tuoi figli, prenditi il tempo per andare dal medico, vai con il tuo partner a cena, pratica il tuo sport o hobby preferito.

Ci sarà sempre tempo per pulire casa, per tagliare le erbacce, per riparare le piccole cose...
Occupati prima delle palline da golf, delle cose che realmente ti importano.

Stabilisci le tue priorità: il resto è solo sabbia…


Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenta il caffè.

Il professore sorride e dice:
"Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E' solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la tua vita, c'è sempre posto per un paio di tazze di caffè con un amico!"

domenica 21 febbraio 2010

Il Paradiso



Un uomo camminava per una strada con il suo cane.

Si godeva il paesaggio, quando ad un tratto si rese conto di essere morto.
Si ricordò all'improvviso di quando stava morendo e che il cane che gli camminava al fianco era morto da anni.

Si chiese allora dove li portava quella strada.
Dopo un poco giunsero a un alto muro bianco che costeggiava la strada e che sembrava di marmo. 

In cima a una collina s'interrompeva in un alto arco che brillava alla luce del sole.
Quando vi fu davanti, vide che l'arco era chiuso da un cancello che sembrava di madreperla e che la strada che portava al cancello sembrava di oro puro.

Con il cane s'incammino verso il cancello, dove a un lato c'era un uomo seduto a una scrivania.


Arrivato davanti a lui, gli chiese:

--- Scusi, dove siamo?
- Questo è il Paradiso, signore, - rispose l'uomo.
--- Uao! E non si potrebbe avere un po' d'acqua?
- Certo, signore. Entri pure, dentro ho dell'acqua ghiacciata.
L'uomo fece un gesto e il cancello si aprì.
--- Non può entrare anche il mio amico? - disse il viaggiatore indicando il suo cane.
- Mi spiace, signore, ma gli animali non li accettiamo.


L'uomo pensò un istante, poi fece dietro front e tornò in strada con il suo cane.


Dopo un'altra lunga camminata, giunse in cima a un'altra collina in una strada sporca che portava all'ingresso di una fattoria, un cancello che sembrava non essere mai stato chiuso. Non c'erano recinzioni di sorta.

Avvicinandosi all'ingresso, vide un uomo che leggeva un libro seduto contro un albero.
--- Mi scusi, - chiese. - Non avrebbe un po' d'acqua?
- Sì, certo. Laggiù c' è una pompa, entri pure.
--- E il mio amico qui? - disse lui, indicando il cane.
- Vicino alla pompa dovrebbe esserci una ciotola.

Attraversarono l'ingresso ed effettivamente poco più in là c'era un'antiquata pompa a mano, con a fianco una ciotola.
Il viaggiatore riempì la ciotola e diede una lunga sorsata, poi la offrì al cane.


Continuarono così finché non furono sazi, poi tornarono dall'uomo seduto all'albero.


--- Come si chiama questo posto? - chiese il viaggiatore.
- Questo è il Paradiso.
--- Be', non è chiaro... Laggiù in fondo alla strada uno mi ha detto che era quello là il Paradiso...
- Ah, vuol dire quel posto con la strada d'oro e la cancellata di madreperla? No, quello è l'Inferno.
--- E non vi secca che usino il vostro nome?
- No, ci fa comodo il fatto che selezionino quelli che, per convenienza o vantaggi personali, abbandonerebbero, così tradendo, i loro migliori amici.

sabato 20 febbraio 2010

La Scatola


La storia ebbe inizio molto tempo fa,
quando un uomo punì sua figlia di 5 anni
per la perdita di un oggetto di valore
ed il denaro in quel periodo era poco.

 
Era il periodo di Natale, la mattina successiva la bambina portò un regalo e disse:
"Papà è per te".

Il padre era visibilmente imbarazzato,
ma si arrabbiò moltissimo quando,
aprendo la scatola,
vide che dentro non c'era nulla.

Disse in modo brusco:
"Non lo sai che quando si fa un regalo,
si presuppone che nella scatola ci sia qualcosa?".

La bimba lo guardò dal basso verso l'alto
e con le lacrime agli occhi disse:

"Papà,...non è vuota. Ho messo dentro tanti baci per te fino a riempirla".

Il padre si sentì annientato.
Si inginocchiò, mise le braccia al collo
della sua bimba e le chiese perdono.

Per tutto il resto della sua vita, il padre tenne sempre la scatola vicino al suo letto e quando si sentiva scoraggiato o in difficoltà, apriva la scatola e tirava fuori 1 bacio immaginario ricordando l'amore che la bambina ci aveva messo dentro.....

Ognuno di noi ha una scatola piena di baci,
di amore incondizionato,
da parte di chi ci vuole davvero bene 

(amore, genitori, figli, amici e Dio).

NON CI SONO COSE PIU' IMPORTANTI CHE SI POSSANO POSSEDERE.

LE PERSONE CHE CI VOGLIONO BENE SONO COME ANGELI CHE CI SOLLEVANO DA TERRA QUANDO ABBIAMO PROBLEMI, AIUTANDOCI A RICOMINCIARE A VOLARE.

venerdì 19 febbraio 2010

Consigli di Vita


1. Ti amo non per chi sei, ma... per chi sono io quando sto con te.

2. Nessuna persona merita le tue lacrime, e chi le merita non ti farà piangere.

3. Solo perché qualcuno non ti ama come vorresti, non significa che non ti ami con tutto il suo essere.

4. Un vero amico è chi ti prende per mano e ti tocca il cuore.

5. Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è starci seduto vicino e sapere che non lo potrai avere mai.

6. Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai chi si potrebbe innamorare del tuo sorriso.

7. Per il mondo puoi essere solamente una persona, ma per una persona tu sei il mondo.

8. Non passare il tempo con qualcuno che non è disposto a passarlo con te.

9. Forse Dio desidera che tu conosca molte persone sbagliate prima che tu conosca la persona giusta, affinché, quando infine la conoscerai, tu sappia essere grato.

10. Non piangere perché qualcosa si è conclusa, sorridi perché è successa.

11. Ci sarà sempre gente che ti ferisce, ciò che devi fare è continuare ad avere fiducia, stando più attento a chi darai fiducia due volte.

12. Convertiti in una persona migliore e assicurati di sapere chi sei prima di conoscere qualcun'altro e sperare che questa persona sappia chi sei.

13. Non ti sforzare tanto, le cose migliori succedono quando meno te lo aspetti.

 

(di Gabriel Garcìa Marquez)

Il male esiste? (aneddoto su Albert Einstein)


Germania, primi anni del XX secolo.
Durante una conferenza tenuta per gli studenti universitari, un professore ateo dell’Università di Berlino lancia una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda:

“Dio ha creato tutto quello che esiste?”
Uno studente diligentemente rispose: “Sì certo!”.

“Allora Dio ha creato proprio tutto?” – Replicò il professore.
“Certo!”, affermò lo studente.

Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male, poiché il male esiste e, secondo il principio che afferma che noi siamo ciò che produciamo, allora Dio è il Male”.

Gli studenti ammutolirono a questa asserzione. Il professore, piuttosto compiaciuto con se stesso, si vantò con gli studenti che aveva provato per l´ennesima volta che la fede religiosa era un mito.
Un altro studente alzò la sua mano e disse: “Posso farle una domanda, professore?”.
“Naturalmente!” – Replicò il professore.

Lo studente si alzò e disse: “Professore, il freddo esiste?”.
“Che razza di domanda è questa? Naturalmente, esiste! Hai mai avuto freddo?”. Gli studenti sghignazzarono alla domanda dello studente.
Il giovane replicò: “Infatti signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, ciò che noi consideriamo freddo è in realtà assenza di calore. Ogni corpo od oggetto può essere studiato solo quando possiede o trasmette energia ed il calore è proprio la manifestazione di un corpo quando ha o trasmette energia. Lo zero assoluto (-273 °C) è la totale assenza di calore; tutta la materia diventa inerte ed incapace di qualunque reazione a quella temperatura. Il freddo, quindi, non esiste. Noi abbiamo creato questa parola per descrivere come ci sentiamo… se non abbiamo calore”.

Lo studente continuò: “Professore, l´oscurità esiste?”.
Il professore rispose: “Naturalmente!”.
Lo studente replicò: “Ancora una volta signore, è in errore, anche l´oscurità non esiste. L´oscurità è in realtà assenza di luce. Noi possiamo studiare la luce, ma non l´oscurità. Infatti possiamo usare il prisma di Newton per scomporre la luce bianca in tanti colori e studiare le varie lunghezze d´onda di ciascun colore. Ma non possiamo misurare l´oscurità. Un semplice raggio di luce può entrare in una stanza buia ed illuminarla. Ma come possiamo sapere quanto buia è quella stanza?
Noi misuriamo la quantità di luce presente. Giusto? L´oscurità è un termine usato dall´uomo per descrivere ciò che accade quando la luce… non è presente”.

Finalmente il giovane chiese al professore: “Signore, il male esiste?”.
A questo punto, titubante, il professore rispose, “Naturalmente, come ti ho già spiegato. Noi lo vediamo ogni giorno. E´ nella crudeltà che ogni giorno si manifesta tra gli uomini. Risiede nella moltitudine di crimini e di atti violenti che avvengono ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono altro che male”.
A questo punto lo studente replicò “Il male non esiste, signore, o almeno non esiste in quanto tale. Il male è semplicemente l´assenza di Dio. E´ proprio come l´oscurità o il freddo, è una parola che l´uomo ha creato per descrivere l´assenza di Dio.
Dio non ha creato il male. Il male è il risultato di ciò che succede quando l´uomo non ha l´amore di Dio presente nel proprio cuore. E´ come il freddo che si manifesta quando non c´è calore o l´oscurità che arriva quando non c´è luce”.


Il giovane fu applaudito da tutti in piedi e il professore, scuotendo la testa, rimase in silenzio.
Il rettore dell’Università si diresse verso il giovane studente e gli domandò: “Qual è il tuo nome?”.
“Mi chiamo, Albert Einstein, signore!” – Rispose il ragazzo.