lunedì 16 dicembre 2013

L'Anziano Marito


Erano circa 8:30, quando un anziano signore ottantenne è arrivato per rimuovere dei punti di sutura dal pollice della mano.
Egli ha dichiarato che aveva fretta perché aveva un appuntamento alle ore 9.00.
Ho verificato i suoi segni vitali e l'ho fatto accomodare.

Sapevo che ci sarebbe voluto più di un'ora prima che qualcuno potesse occuparsi di lui.
L'ho visto controllare l' orologio con ansia e ho deciso di controllare la sua ferita dato che in quel momento non ero occupato con un altro paziente.
La ferita era guarita bene.
Quindi, ho parlato con uno dei medici per rimuovere i punti di sutura.
Abbiamo iniziato a conversare mentre mi prendevo cura della sua ferita.

Gli ho chiesto se avesse un altro appuntamento medico dopo, dato che aveva molta fretta.
Il signore mi ha detto di no e ha risposto che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie.
Mi ha detto che sua moglie si trovava nella casa di cura da un pò di tempo, poiché era affetta dal morbo di Alzheimer.

Gli ho chiesto se la moglie si sarebbe preoccupata se lui fosse stato un po in ritardo.
Mi ha risposto che lei non lo riconosceva più già da cinque anni.
Allora, ho esclamato: "E tu ci vai ancora ogni mattina, anche se lei non sa più chi sei?"
Lui mi ha guardato dritto negli occhi e con forte emozione mi ha risposto:
"Lei forse non si ricorda più di me, ma io mi ricordo ancora di lei".

Ho dovuto trattenere le lacrime.
Ho avuto la pelle d'oca, e ho pensato:
"Questo è il genere di amore che voglio nella mia vita".
Il vero amore non è né fisico né romantico.
Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. 


sabato 14 dicembre 2013

Il Barbiere



Un giorno un fioraio andò dal barbiere per un taglio di capelli.
Dopo che ebbe finito chiese il conto e il barbiere rispose:
"Non posso accettare soldi. Questa settimana sto facendo servizio alla comunità."
Il fioraio grato, lasciò il locale.
Quando il barbiere andò ad aprire l'attività, la mattina seguente, trovò una nota di ringraziamento e una dozzina di rose davanti alla porta.

Poi venne un fornaio per un taglio di capelli e quando è andò a pagare, il barbiere disse:
"Non posso accettare soldi. Questa settimana sto facendo servizio alla comunità."
Il fornaio, molto felice se ne andò.
La mattina dopo, quando il barbiere tornò al negozio, trovò una nota di ringraziamento e una dozzina di ciambelle che lo aspettava sulla porta.

Poi un Senatore si recò a tagliare i capelli e quando era sul punto di pagare ancora una volta il barbiere:
"Non posso accettare soldi. Questa settimana sto facendo servizio alla comunità."
Il Senatore si allontanò estremamente contento.
Il giorno dopo, quando il barbiere andò ad aprire il locale, c'erano una dozzina di Senatori, 10 Deputati, 15 Consiglieri Regionali, il Sindaco e diversi Consiglieri Comunali, alcuni dei quali con la moglie e i bambini al seguito, facendo la fila per tagliare i capelli gratis.




 

Questo, caro amico, mostra la differenza fondamentale che attualmente c'è tra i comuni cittadini e membri del gruppo di coloro che ci governano...

Per favore, alle prossime elezioni, prima di votare, scegli con attenzione e coscienza...

Il ladro comune ruba: denaro, orologio, catena, auto, cellulare e qualsiasi altra sciocchezza.
Il Politico ti ruba: la salute, l'istruzione, le pensioni, il tempo libero, il lavoro, la casa e anche la coscienza.

Il primo ladro: è lui che sceglie te...
Il secondo ladro lo scegli tu!

Pensaci!


sabato 22 giugno 2013

L'ingegnere del Pc



Un ingegnere fu chiamato a riparare un computer molto grande ed estremamente complesso, un computer del valore di 12 milioni di dollari.

Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense.
Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite.
Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente.


Il presidente della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.
- Quanto le devo? chiese.
- Viene mille di dollari, se non vi dispiace.
- Mille dollari? Mille dollari per un paio di minuti di lavoro? Mille dollari, semplicemente girando una piccola vite? Io so che il mio computer costa 12 milioni di dollari, ma mille dollari è un importo pazzesco! Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata a giustificare perfettamente questa cifra.
Il tecnico annuì e se ne andò.


La mattina dopo, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio..
La fattura diceva:
Servizi offerti:
-Serrare una vite: Dollari 1
-Sapere quale vite serrare: Dollari 999




Per i professionisti che ogni giorno affrontano il disprezzo di coloro che, per la loro stessa ignoranza, non riescono a capire il valore della conoscenza professionale.

martedì 7 maggio 2013

L'Asino Caduto nel Pozzo



Un giorno, l'asino di un contadino cadde in un pozzo. Non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le sue proprie forze.

Il contadino pensò che l'asino era già molto vecchio e non serviva più a niente, e anche il pozzo ormai era secco ed aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera. Così non valeva la pena sprecare energie pertirar fuori l'asino dal pozzo. 

Allora chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a interrare vivo l'asino.
Ciascuno di essi prese una pala e cominciò a gettare della terra dentro il pozzo.

L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo, e pianse disperatamente. Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, l'asino si calmò.

Il contadino guardò in fondo al pozzo e con sorpresa vide che ad ogni palata di terra che cadeva sopra la schiena, l'asino la scuoteva, salendo sopra la stessa terra che cadeva ai suoi piedi. 

Così, in poco tempo, tutti videro come l'asino riuscì ad arrivare alla bocca del pozzo, passare sopra il bordo e uscire da lì, trottando via felice.



MORALE:
La vita ti getta addosso molta terra, tutti i tipi di terra. Soprattutto se tu sei già dentro un pozzo. Il segreto per uscire dal pozzo è scrollarsi la terra che portiamo sulle spalle e salire sopra di essa.
Ciascuno dei nostri problemi è un gradino che ci conduce alla cima.
Possiamo uscire dai buchi più profondi se non ci daremo per vinti e adoperare la terra che ci tirano per fare un passo verso l’alto. 

giovedì 25 aprile 2013

Aneddoto Zen


Un giorno, raccontano alcuni testi di aneddotistica indiana, dissero al Buddha:

"Un animale non ha una coscienza elevata! Tutto il giorno non pensa ad altro che sopravvivere, giocare, mangiare e accoppiarsi!"

E Buddha rispose:
"Perché, tu che fai?" 

venerdì 29 marzo 2013

La Banconota



Paolo, con la faccia triste e abbattuta si ritrovò con la sua amica Carla in un bar a prendere un caffè.
Depresso, scaricò su di lei tutte le sue preoccupazioni...
e il lavoro...e i soldi... e i rapporti con la sua ragazza....
Tutto sembrava andar male nella sua vita.

Carla introdusse la mano nella borsa, prese una banconota da 50 euro e gli disse:
- Vuoi questa banconota?
Paolo, un pò confuso all'inizio le rispose:
- Certo Carla, sono 50 euro, chi non li vorrebbe?

Allora Carla prese la banconota in mano, la strinse forte fino a farla diventare una piccola pallina.
Mostrando la pallina accartociata a Paolo gli chiese un'altra volta:
- E adesso, la vuoi ancora?
- Carla, non so cosa intendi con questo, però continuano ad essere 50 euro. Certo che le prenderò anche così se me le dai.
Carla spiegò la banconota, la gettò al suolo e la stropicciò ulteriormente con il piede, riprendendola quindi sporca e segnata.
- Continui a volerla?
- Ascolta Carla, continuo a non capire dove vuoi arrivare, rimane comunque una banconota da 50 euro e finchè non la rompi conserva il suo valore.

Paolo, devi sapere che anche se a volte qualcosa non esce come vuoi, anche se la vita ti piega o accartoccia, continui ad essere tanto importante come lo sei sempre stato. Quello che devi chiederti è quanto vali in realtà e non quanto puoi essere abbattuto in un particolare momento.

Carla mise il biglietto spiegazzato di fianco a lui, sul tavolo, e con un sorriso disse: Prendilo per ricordarti di questo momento quando ti sentirai male o per poterlo usare per il prossimo amico che ne abbia bisogno.


Nella vita possiamo incontrare molti ostacoli insormontabili, ma non dobbiamo mai dimenticarci chi siamo per tentare di reagire.
Non lasciamoci abbattere dalle discussioni inutili, da qualcuno che ci ha offesi, sminuiti o insultati.
Anche se chi hanno "stropicciati", noi valiamo comunque, e siamo sempre persone importanti, perchè la nostra vita è importante, la vita stessa è importante.
Non importa quante volte ci "accartocceranno", l'importante e rialzarsi, più forti di prima.

martedì 19 marzo 2013

Breve Racconto Zen



Chiede l’allievo al Maestro:
“Come faccio a sapere se ho raggiunto nella meditazione la concentrazione necessaria?”

Risponde il Maestro:
“Quando percepisci il suono di un applauso fatto con una mano sola”. 

sabato 9 marzo 2013

I segni Zodiacali - Allegoria



Era di mattina presto. Dio stava al cospetto dei suoi dodici figli e seminò in ognuno di loro un seme di vita umana.
Si avvicinarono a lui, uno ad uno, per ricevere i doni loro assegnati.

«A te, Ariete, io do il mio seme per primo, affinché tu abbia l’onore di deporlo in terra. Per ogni seme che pianterai ne raccoglierai a migliaia. Sarai il primo a penetrare nel terreno della mente umana con il Mio Pensiero, ma non è di tua competenza mantenerlo, né porti alcuna domanda in merito. La tua vita consiste nell’azione e l’unico tuo compito è di cominciare a rendere gli uomini coscienti della Mia Creazione. Per la buona riuscita della tua missione ti regalo la Stima di Te Stesso».
Tranquillo, l’Ariete tornò al proprio posto.

«A te, Toro, io do il potere di far fruttificare il seme. Il tuo lavoro è della massima importanza; richiede tutta la tua pazienza perché dovrai portare a termine ciò che è stato intrapreso, altrimenti vedrai i semi portati via dal vento. Non dovrai dubitare, né cambiare parere lungo il cammino, né dipendere dagli altri per il lavoro che ti assegno. Per questo Io ti dono la Forza. Usala con saggezza».
E il Toro tornò al proprio posto.

«A te, Gemelli, io do le domande senza risposta in modo che tu possa regalare agli uomini la comprensione reciproca. Tu non saprai mai perché loro parlino ed ascoltino, ma nella tua ricerca della risposta troverai il mio regalo: la Conoscenza».
E il Gemelli tornò al proprio posto.

«A te, Cancro, io affido il compito di insegnare le emozioni agli uomini. Ti chiedo di provocare il loro riso ed il loro pianto, affinché la loro vita ed i loro pensieri creino nel loro profondo la pienezza. Per questo ti regalo la Famiglia, perché la tua pienezza possa renderla prospera».
E il Cancro tornò al proprio posto.

«A te, Leone, io do il compito di mostrare agli occhi del mondo lo splendore della Mia Creazione. Devi però diffidare dell’orgoglio e sempre ricordare che si tratta della Mia Creazione, non della tua. Se lo dimenticherai, gli uomini ti disprezzeranno. Troverai grandi gioie nella missione che ti affido se la compirai alla perfezione. Per questo devi possedere il dono dell’Onore».
E il Leone tornò al proprio posto.

«A te, Vergine, io chiedo di giudicare ciò che l’uomo ha fatto della Mia Creazione. Devi esaminare il suo comportamento con molta attenzione e ricordargli i suoi errori affinché, tramite te, sia compiuta la Mia Creazione. Per questo io ti do la Purezza di Spirito».
E la Vergine tornò al proprio posto.

A te, Bilancia, io affido la missione di servire, affinché l’uomo sia attento ai propri doveri verso gli altri. Lui deve imparare tanto a cooperare quanto a riflettere sull’altro lato delle proprie azioni. Io ti porrò, ovunque regna la discordia. Per aiutarti nei tuoi sforzi, io ti regalo l’Amore».
E la Bilancia tornò al proprio posto.

«A te, Scorpione, io do un compito molto difficile. Tu avrai la capacità di conoscere l’anima umana, ma non ti permetto di parlare di ciò che imparerai. Sarai spesso triste nel vedere come sono realmente le cose e ciò che ti distoglierà da Me e ti farà dimenticare che non sono io la causa del tuo dolore ma la perversione e la distorsione che loro fanno del Mio Pensiero. Penetrerai l’anima umana così bene che finirai col vedere l’uomo come una bestia e nel tuo intimo lotterai così ferocemente contro questa bestialità che ti smarrirai. Ma quando tornerai da Me, Scorpione, serberò per te il dono supremo della Determinazione».
E lo Scorpione tornò al proprio posto.

«Sagittario, io ti chiedo di far ridere gli uomini perché la loro incomprensione del Mio Pensiero li rende amari. Grazie al riso, tu dovrai dar loro la speranza che li riporterà verso di Me. In questo modo tu toccherai numerosissime anime, pur solo per un istante, e ogni volta tu conoscerai l’inquietudine. A te, Sagittario, regalo l’Abbondanza infinita che potrai spargere fin negli angoli più bui per portarci la luce».
E il Sagittario tornò al proprio posto.

«Da te, Capricorno, io aspetto il sudore della tua fronte, perché dovrai insegnare agli uomini a lavorare. Il tuo compito non è facile perché sentirai pesare sulle tue spalle la fatica dell’uomo. Affinché tu possa sopportarne il fardello, io ripongo tra le tue mani la Responsabilità dell’uomo».
E il Capricorno tornò al proprio posto.

«A te, Acquario, io do il concetto del futuro perché l’uomo possa oltrepassare i propri limiti. Tu conoscerai il dolore della solitudine perché non ti autorizzo a personalizzare il Mio Amore. Ma per aprire gli occhi dell’uomo ad altre prospettive, io ti regalo la Libertà. Essa ti permetterà di continuare a servire l’umanità ogniqualvolta sarà necessario».
E l’Acquario tornò al proprio posto.

«A te, Pesci, io do il compito più difficile di tutti. Ti chiedo di prendere su di te ogni pena dell’uomo e di consegnarmela. Le tue lacrime dovranno diventare le Mie. La tristezza che tu assorbirai è il risultato della incomprensione dell’uomo verso il Mio Pensiero, ma dovrai usargli compassione affinché lui provi di nuovo. Per questo compito difficile, io ti regalo il dono più bello. Sarai l’unico Mio figlio a Comprendermi. Ma questo dono della comprensione è riservato a te solo, Pesci, perché se tu provassi a parteciparlo all’uomo, non vorrebbe ascoltarti».
E il Pesci tornò al proprio posto.

Allora Dio disse:
«Ognuno di voi possiede una parte del Mio Pensiero. Non dovrete sbagliare nella sua interpretazione né desiderare il dono dei vostri fratelli.
Ognuno di voi è perfetto, ma lo saprete solo quando sarete Uno.
Allora sarà rivelato ad ognuno di voi il mio Pensiero nella sua completezza».

Una volta lasciato a sé stesso, ogni figlio decise di mettere a buon frutto il dono ricevuto, ma nessuno dei dodici capì né il proprio dovere, né il proprio dono.
Quando molto imbarazzati tornarono da Dio, questi disse loro:
«Credete tutti che il dono dell’altro sia più prezioso del vostro. Vi permetto dunque di scambiarli».

E per un istante ogni figlio conobbe l’estasi prospettando tutte le possibilità della sua nuova missione.

Ma Dio sorrise e disse: «Tornerete da me parecchie volte per chiedermi di liberarvi dalla vostra missione e ogni volta esaudirò il vostro desiderio. Voi attraverserete un gran numero di incarnazioni prima di compiere la missione iniziale prescritta da me ad ognuno di voi. Vi concedo un tempo infinito per
assolverla, ma potrete stare con me solo quando ciò sarà compiuto». 


(M.Schulmann, Astrologia Karmica, vol.1)

venerdì 1 marzo 2013

Il Saggio e la Verità


Una volta, un imperatore sognò di aver perso tutti i denti.

Si svegliò spaventato e fece chiamare un saggio in grado di interpretare il suo sogno.
- "Signore, che disgrazia!" – esclamò il saggio - "Ciascuno dei denti caduti rappresenta la perdita di un famigliare caro a Vostra Maestà".
- "Ma che insolente!" – gridò l'imperatore - "Come si permette di dire tale fesseria?"

Chiamò le guardie ordinando loro di frustarlo.

Chiese in seguito che cercassero un'altro saggio.
L'altro saggio arrivò e disse:
- "Signore, vi attende una grande felicità! Il sogno rivela che lei vivrà più a lungo di tutti i suoi parenti".
Il volto dell'imperatore si illuminò.
Chiese che venissero consegnate cento monete d'oro a quel saggio.

Quando costui lasciò il palazzo, un suddito si avvicinò a quest'ultimo saggio e gli chiese:
- "Com'è possibile? L'interpretazione data da lei fu la stessa del suo collega prima di lei... Tuttavia lui prese delle frustate mentre lei ebbe delle monete d'oro!!"
- "Mio amico" – rispose il saggio - "Tutto dipende da come si vedono le cose... 

Questa è la grande sfida dell'umanità. Da ciò deriva la felicità o l'infelicità , la pace o la guerra.
La verità va sempre detta, non c'è alcun dubbio, ma il modo come la si dice... E' quello che fa la differenza.
La verità deve essere comparata ad una pietra preziosa. Se la rinfacciamo a qualcuno, può ferire, provocando rivolta. Ma se l'avvolgiamo in una delicata confezione e la offriamo con tenerezza, sarà sicuramente accettata con più felicità".

martedì 15 gennaio 2013

Ho imparato...


Ho imparato...
Che ignorare i fatti non cambia i fatti.


Ho imparato... Che quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che quel qualcuno continui a farti del male. 


Ho imparato... Che l'amore, non il tempo, guarisce le ferite. 


Ho imparato... Che il modo più facile per crescere come persona è circondarmi di persone più intelligenti di me. 

Ho imparato... Che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte. 


Ho imparato... Che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto. 


Ho imparato... Che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno ti ha agganciato per la vita. 


Ho imparato... Che tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali. 


Ho imparato... Che è meglio dare consigli solo in due circostanze: quando sono richiesti e quando ne dipende la vita. 


Ho imparato... Che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana. 


Ho imparato... Che quando sei innamorato, si vede. 


Ho imparato... Che appena una persona mi dice: "mi hai reso felice!", ti rende felice. 


Ho imparato... Che essere gentili è più importante dell'aver ragione. 


Ho imparato... Che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino. 


Ho imparato... Che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo. 


Ho imparato... Che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio... Ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi. 


Ho imparato... Che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.


Ho imparato... Che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.


Ho imparato... Che i soldi non possono acquistare la classe. 


Ho imparato... Che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare. 


Ho imparato... Che sotto il duro guscio di ognuno c'è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato. 


Ho imparato... Che ogni persona che incontri merita d'essere salutata con un sorriso. 

Ho imparato... Che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori. 

Ho imparato... Che la vita è dura, ma io sono più duro. 


Ho imparato... Che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu. 


Che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo, prima che se ne andasse. 

Ho imparato... Che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle rimangiare. 


Ho imparato... Che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa fare con queste sensazioni.

(Paulo Coelho)